domenica 18 novembre 2012

Marrakech: una dolce fuga lasciandosi sedurre da incantatori di serpenti, locali sofisticati e ...


PARTE 1°

In questa città fiabesca, come ogni sera, si posa lieve la grazia del crepuscolo novembrino; e come ogni sera, la natura e gli uomini si apprestano a celebrare lo stesso rito interpretando uno dei più suggestivi spettacoli del mondo.

All'ora del tramonto, il cielo risplende nella luce del sole calante, facendo brillare le quattro sfere d'oro del Jaimour (la freccia che contraddistingue il minareto della moschea Kutubiya) e all'orizzonte si intravedono le cime dell'Atlante.
Lo spettacolo ha inizio...!!

Allo scoccare delle cinque della sera, il richiamo Allah Akbar, Allah Akbar avvisa i fedeli che è ora della preghiera che precede lo spettacolo quotidiano del mercato in piazza Jami el-Fna.
Uno spettacolo straordinario, irreale che rappresenta uno degli ultimi fasti medievali. Nello spazio di pochi minuti Marrakech si riversa in questa piazza che l'Unesco ha catalogato "capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell'umanità".
Confluiscono qui gli abitanti della città, ma soprattutto i saltimbanchi, i chiromanti, i Tuareg, gli incantatori di serpenti e i musici gnaouas.

Risate e grida, rumori e fumi, la piazza è il teatro del più grande ristorante del mondo, con decine di chef improvvisati che montano i loro banchetti per cuocervi le teste di montone o i piedi di cammello... Ci sarebbe da perdersi per notti, tutto questo è inebriante per qualche ora, ma dopo? Dove si può andare dopo quest'orgia di rumori frastornanti?
Marrakech ha pronto il rimedio. La  medina, l'antico cuore della città, è piena di riad, deliziosi e piccoli alberghi dove la raffinatezza occidentale si sposa ai misteri dell'Oriente... (continua)


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