sabato 3 novembre 2012

Langhe: a tavola nella terra dei tartufi



Oltre sessanta anni fa, Giacomo Morra, ristoratore albese, inviò alcuni preziosi tuberi a Harry Truman, Winston Churchill e Marilyn Monroe. L'omaggio fu molto gradito e la notizia si diffuse.

Il nome di Alba e del Piemonte fecero il giro del mondo e la fama del Tuber Magnatum Pico, arrivò sulle tavole dei più prestigiosi gourmet e del jet set internazionale.
Poi la crescita e il successo della Fiera del tartufo di Alba, nata nel 1929, hanno fatto il resto.
Gustoso e ricercato, è fra queste colline, quando le prime nebbie sgranano i colori e i profumi, che il suo aroma inebriante diventa parte integrante del fascino dell'autunno. Ed è infatti  novembre il mese in cui il pregiato tartufo bianco è più saporito e, affettato in sottili lamelle, esalta al meglio i sapori dei piatti, anche più semplici, dell'eccellente gastronomia piemontese.

Per questo l'idea di fare un percorso goloso fra le Langhe, segnalandovi alcuni dei tanti ristoranti e trattorie dove negli anni ho sempre mangiato bene.

Ad Alba, la Bottega del Vicoletto è un ristorante raffinato, con pochi tavoli ed è specializzato nei classici piatti del territorio. Fra i primi, i famosi tajarin (preparati con 38 tuorli e grano di semola rimacinato), il risotto o i ravioli con grattugiata di tartufo. Poi la scelta si fa più difficile: piccione disossato al tartufo, filetto al barolo o coscia di vitello fassone battuta a coltello.


Nel paesino di Barolo, la Locanda del Borgo Antico è la prima casa del centro storico, tra il municipio e il castello. Nella sala, scansie con file di bottiglie dei migliori produttori delle Langhe. Fra le specialità, fagottini di fonduta al burro fuso e tartufo bianco d'Alba o le ovette di cardo gobbo fritte con fonduta. Spostandosi a Verduno, è sicuramente da provare Il Falstaff, un'unica sala con circa una quarantina di coperti. L'aperitivo si può sorseggiare nella fornitissima cantina, per poi concentrarsi sul soufflé alle erbe aromatiche con fonduta e tartufo, sulla faraona in crosta di pane e salsa al tartufo o sulla quaglia tartufata.

Situato a nord di Alba, il paesino di Canale offre la cucina di Davide Pelluda. Il suo ristorante All'Enoteca offre piatti legati ai prodotti del territorio ricreati dal suo estro. In questa stagione il tartufo abbonda!  Memorabile è il risotto mantecato con il crescione o con le castagne e la curiosa versione dell'uovo affogato che viene cucinato al forno in un fagottino di sottile pasta sfoglia su un ragù di cardi. Ottima l'oca, sia la coscia sia il petto insaccato, accompagnati da una composta di pomodori verdi.

Ciau del Tornavento
A Treiso, patria del Barbaresco, non si può non fare visita al Ciau del Tornavento. Maurilio Garola abbina le sue origini di Pinerolo alle tradizioni culinarie delle Langhe. La base è ancora il tartufo bianco che troverete sugli agnolotti al plin, scolati con un tovagliolo in lino, ripieni di seirass del fen (una ricotta di montagna stagionata nel fieno) e saltati con burro e serpillo (timo selvatico).
Al Ciau del Tornavento si può magiare all'aperto anche d'inverno nel suo bel dehors (ben riscaldato) ammirando le immense distese di vigne di Barbaresco, il Monviso, le vette del Cervino e del Monte Rosa e, se volete dormire, troverete delle belle camere a dei buoni prezzi.

Giardin da Felicin
Più tradizionale, ma non troppo, le proposte del Giardin da Felicin, a Monforte d'Alba, dove da tre generazioni servono le tipiche ricette del territorio con qualche aggiunta personale. Ai classici tajarin e ravioli di magro, si aggiungono l'insalata di ovoli e il paté, il tutto con il tartufo. La cantina si compone di oltre 13 mila bottiglie, dal 1956 fino alle ultime annate. Il locale al piano superiore offre 11 camere, molto silenziose, con mobilio antico.

Nella stessa località, ma a due chilometri fuori dal centro abitato, vi segnalo la Trattoria della Posta, vecchio cascinale ristrutturato, con una sala bianca arredata con mobili piemontesi rustici. Le specialità di Gianfranco Massolino sono il muscolo di vitello al Barolo, l'uovo in camicia con fonduta di formaggio toma d'Elva e tartufo, ravioli verdi al formaggio di capra con salsiccia di Bra e porri.

In terra di barolo potrete trovare, se gradite fare uno spuntino veloce, ma di classe, la vineria di Gianni Gagliardo affermato produttore di vino barolo. Non fanno secondi piatti. La scelta spazia trai  i primi, ovviamente al tartufo, i salumi e un ricco carrello di formaggi poco conosciuti o in estinzione, provenienti dalle colline e dalle montagne intorno a Cuneo.

Un locale affermato per la riscoperta di antiche ricette delle Langhe, è la Trattoria nelle Vigne, in borgata Cascinotto, tra Diano d'Alba e la frazione Valle Talloria. I soffitti in legno, il pavimento di parquet e le grandi vetrate sulle viti di dolcetto rendono accogliente l'atmosfera. Nel menu autunnale il tartufo la fa da padrone, soprattutto sui primi, sull'uovo e sulla carne.

Trattoria delle Vigne
Questi sono solo alcuni simpatici e buoni ristoranti che il territorio delle Langhe offre, ma vi garantisco che è raro mangiar male in quest'area privilegiata d'Italia...

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